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Raku Gallery

Galleria RAKU

Esposizione on line delle opere in raku

create da Maurizio Baldini

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Action

Raku Action

Galleria azioni RAKU

Foto di azioni raku di Maurizio Baldini

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traditions

Tradition

Raku:
fra tradizione e attualità

Tradizione
non significa solo conservare e ripetere

La ceramica Raku è iniziata con Chôjirô, nel 16° secolo, durante l’epoca Momoyama. In quel tempo la città di Kyôto e nei suoi dintorni si cominciava a produrre un tipo di ceramica che usava lo smalto tricolore (san-sai) proveniente dalla regione cinese di Fuchien; Chôjirô era uno dei ceramisti che sapeva usare questo tipo di smalto. In alcuni documenti, è menzionato un cinese di nome Ameya, sebbene non sono pervenute sue opere, si ritiene che sia stato lui ad introdurre la tecnica della ceramica dei tre colori in Giappone, Ameya era il padre di Chôjirô...

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tecnique

Tecniques

Tecnica

Improvvisazione, fantasia e conoscenze per realizzare la ceramica raku

Il procedimento per la creazione di un oggetto raku passa attraverso queste fasi:

1 – La modellazione della creta

La MODELLAZIONE di un pezzo può avvenire mediante diverse tecniche:

la modellazione a mano
la modellazione a colombino
la foggiatura al tornio
la foggiatura a lastra
il colaggio

2 – L’essiccamento

L’ESSICCAMENTO
Per evitare che il nostro pezzo subisca delle micro fratture durante l’essiccamento, con conseguente rottura durante la cottura, è bene far asciugare il pezzo molto lentamente e lontano da correnti d’aria: il modo migliore è coprire il pezzo con un foglio di plastica o di giornale, favorendo così un essiccazione più uniforme.

Per evitare che il alcune parti del pezzo asciughino prima d...

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bibliography

Bibliography

Bibliografia

Bibliografia:J. Anderson – Raku Handbook, Studio Vista, London, 1974.N. Caruso – Ceramica viva, Hoepli, Milano 1979.

N. Caruso – Ceramica Raku, Hoepli, Milano, 1982.

N. Caruso – Decorazione ceramica, Hoepli, Milano, 1984.

B. Leach – A Potter’s Book, Faber and Faber, London, 1948.

L. Nigrosh – Low Fire, Davison Publ., Worcester, 1980.

R. Piepenburg – Raku Pottery, Macmillan Co., New York, 1972.

H. Rigger – Raku, Art and Technique, Studio Vista, London, 1970.

C. Tyler, R. Hirsch – Raku Technique for Contemporary Potters, Watson-Guptill Publ., New York, 1975.

Fujio Koyama – The Heritage of Japanese Ceramics, Weatherhill-Tankosha, Tokyo, 1973.

 

 

 

 

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colors

Colors

Colori

Gli ossidi, i carbonati, i sali metallici, hanno un ruolo molto importante nel determinare la qualità estetica di un oggetto a seconda del tipo di cottura a cui vengono sottoposti.

I coloranti possono essere usati da soli o in combinazione tra di loro, per poter ottenere differenti tonalità e colorazioni, a seconda del tipo di atmosfera (ossidante o riducente).

Selenio, cadmio, antimonio, cromo, ferro, manganese, stagno, zinco, possono risultare rossi, gialli, verdi, aranci, bruni in ossidazione.

Nitrato d’argento e cloruro stannico, in riduzione esaltano i colori con effetti di riflessi sulla superficie degli smalti.

Il solfato, il carbonato, l’ossido di rame a fuoco riducente consentono una gamma bellissima di rossi: dal rosso rubino al rosso sangue di bue -vanto della ceramica ...

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glazes

Glazes

Smalti

La caratteristica degli smalti per il Raku è il loro basso punto di fusione, e il numero limitato degli elementi che li compongono, come carbonato od ossido di piombo, borace, colemanite, caolino, silice.

Le fritte macinate a base di piombo o borace, singole o in combinazione, possono essere usate, e si trovano presso i rivenditori o direttamente presso le fabbriche di materiali per le industrie ceramiche.

Anche uno smalto per maiolica può essere usato ma, essendo troppo coprente, sarà bene tagliarlo con un 50% di cristallina piombica, sodica o boracica, per renderlo più trasparente e più soffice.

Nel Raku tradizionale giapponese lo smalto, in effetti, è una cristallina o vernice con una percentuale trascurabile di materiale opacizzante.

Lo smalto-vernice base può essere color...

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clay

Clay

Argilla

L’argilla usata per realizzare oggetti con la tecnica Raku, deve avere caratteristiche particolari, perché questo processo sottopone il manufatto ad uno shock termico rilavante.

Le argille che, allo stato naturale, hanno un alto contenuto refrattario (allumina e silice) sono adatte allo scopo.

Si può anche preparare un corpo argilloso che abbia tutte le caratteristiche necessarie per la tecnica Raku. Basta mettere insieme quei materiali che contribuiscono a impedire che l’oggetto, durante la cottura ed il brusco raffreddamento, abbia a rompersi.

Un’argilla rossa da maiolica, con l’aggiunta di argilla refrattaria e sabbia silicea, può essere idonea allo scopo. Argille di varia natura e provenienza, possono essere miscelate per ottenere un impasto adatto...

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I materiali e le attrezzature

fonti:http://it.wikipedia.orghttp://www.arteraku.it/
Le immagini sono particolari di effetti raku
Le terre, gli impasti e la composizione dell’argilla
L‘argilla utilizzata per realizzare oggetti Raku deve avere caratteristiche particolari, perché questa tecnica sottopone i pezzi ad uno shock termico rilevante.L’argilla adatta  a questo tipo di lavorazione è una terra ricca di materiale refrattario (allumina e silice) che resistono alle tensioni che si creano durante la riduzione, quando il nostro oggetto, in pochi secondi, subisce un brusco raffreddamento passando da ~1000°C a temperatura ambiente...
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Storia del Raku

Cenni di storia

fonte: http://it.wikipedia.orgRaku, tecnica di origine giapponese, nasce in sintonia con lo spirito zen che esalta l’armonia presente nelle piccole cose e la bellezza nella semplicità e naturalezza delle forme. L’origine del raku è legata alla cerimonia del tè: un rito, realizzato con oggetti poveri tra i quali il più importante era la tazza, che gli ospiti si passavano l’un l’altro. Le sue dimensioni erano tali da poter essere contenuta nel palmo della mano.L’invenzione della tecnica raku è attribuita ad un artigiano Coreano addetto alla produzione di tegole dell’epoca Momoyama (XVI secolo d.C.), Chojiro, che la sviluppò per poter più facilmente creare le ciotole per la cerimonia del tè (e in effetti il suo mecenate fu Sen no Rikyu, un maestro di qu...
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