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I materiali e le attrezzature

fonti:http://it.wikipedia.orghttp://www.arteraku.it/
Le immagini sono particolari di effetti raku
Le terre, gli impasti e la composizione dell’argilla
L‘argilla utilizzata per realizzare oggetti Raku deve avere caratteristiche particolari, perché questa tecnica sottopone i pezzi ad uno shock termico rilevante.L’argilla adatta  a questo tipo di lavorazione è una terra ricca di materiale refrattario (allumina e silice) che resistono alle tensioni che si creano durante la riduzione, quando il nostro oggetto, in pochi secondi, subisce un brusco raffreddamento passando da ~1000°C a temperatura ambiente.In commercio si trovano, senza difficoltà, sacchi di terra refrattaria già pronta per l’uso in diverse granulometrie, ma se volete personalizzare l’impasto, per adattarlo alle vostre esigenze, ecco una serie di materiali che rendono l’argilla più resistente agli shock termici:
I rivestimenti vetrosi e la loro colorazione

Gli smalti utilizzati per il Raku, si differenziano dagli smalti industriali per il loro basso punto di fusione che si aggira tra i 900° – 1000°C. Gli smalti che si trovano in commercio  (smalti per maiolica) possono essere facilmente adattati al nostro scopo: innanzitutto è bene tagliarli con della cristallina a base di piombo (la percentuale può variare tra il 40% e il 60% a seconda dell’effetto che si vuole ottenere) per ottenere una superficie più trasparente e meno “industriale” e allo stesso tempo correggere il punto di fusione dello smalto stesso.Gli ossidi e i sali metallici sono molto importanti nella ceramica Raku perché, a seconda del tipo di cottura (ossidante o riducente) possono cambiare colore ottenendo bellissimi effetti.

Cottura in forno.

Per
ulteriori approfondimenti consultate il corso raku on line di
arteraku.it

Bibliografia

 

La cottura raku, seconda cottura, avviene in un apposito forno dove la temperatura sale a 950 °C – 1000 °C. Quando il colore diventa lucido e il pezzo è incandescente si procede all’estrazione. Il forno viene aperto e l’oggetto viene preso attraverso apposite pinze e viene immediatamente depositato in un contenitore di metallo pieno di materiale combustibile (fogli di giornale, trucioli, segatura ecc.) che oltre a bruciare soffoca anche il pezzo, provocando una grossa riduzione. L’oggetto viene poi estratto nuovamente dal contenitore e immerso nell’acqua, dopodiché viene pulito per eliminare i segni della combustione e per far emergere i metalli in tutta la loro iridescenza e brillantezza.Il processo di riduzione può essere parziale o totale. L’elemento che denota il tipo di riduzione ottenuto è il colore dell’argilla non smaltata: è nera con la riduzione totale e si schiarisce nei toni di grigio a contatto con l’ossigeno. La riduzione totale si ottiene chiudendo completamente il contenitore, in modo che non entri aria. Il tipo di riduzione cambia in base a una serie di variabili: il combustibile (il suo potere di combustione, la sua umidità ecc.), il tempo che intercorre tra l’estrazione e la riduzione (tempo di contatto con l’ossigeno), la copertura – totale o parziale – dell’oggetto.L’anima del raku è la gioia di sperimentare e l’istintività; ogni oggetto è unico, particolare e irripetibile.
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